Riforma dell’assistenza sanitaria statale: “Risparmiare a breve termine sui più vulnerabili significa pagare di più domani”

Il governo sta nuovamente valutando la possibilità di ridurre l'accesso all'assistenza medica statale (AME) all'inizio dell'anno scolastico. L'ultimo studio destinato a orientare una nuova riforma per decreto di questo sistema è il rapporto informativo, presentato il 9 luglio dal senatore [centrista] Vincent Delahaye, proveniente dall'Essonne , che riprende le proposte circolate dal 2022 e denunciate dalle associazioni come catastrofiche per una popolazione già vulnerabile.
L'argomentazione avanzata a favore di una simile riforma è semplice: l'AME sarebbe troppo costosa e bisogna risparmiare. Tuttavia, la realtà è ben diversa. Sarebbe una scommessa persa, sia per la salute pubblica che per le finanze statali. Oggi, in un contesto di aumento dei costi sanitari globali legato all'invecchiamento della popolazione, alcuni Paesi stanno innovando: il Giappone con la sua assicurazione per l'assistenza a lungo termine, la Germania con i suoi sistemi di assistenza integrati, i Paesi Bassi con le sue visite domiciliari preventive per gli anziani.
Queste misure sono concepite per alleggerire il carico sugli ospedali pubblici. Sebbene richiedano risorse ingenti, si basano su una strategia e una metodologia di bilancio il cui principio essenziale è il seguente: limitare al massimo i ricoveri ospedalieri evitabili. In Francia, la risposta emergente è opposta: se l'AME venisse riformato, i ricoveri ospedalieri non farebbero che aumentare. Risparmiare a breve termine sui più vulnerabili significa pagare di più in futuro.
Barriera sanitaria per l'intera societàSecondo i conti della Direzione di Ricerca, Studi, Valutazione e Statistica, l'AME rappresenta meno dello 0,5% della spesa sanitaria. Una goccia nell'oceano di un bilancio nazionale. Inoltre, la visione contabile delle riforme auspicate da diversi membri del governo è incompleta. L'AME è attualmente l'unico sistema che consente alle persone senza documenti – molte delle quali arrivate in una situazione amministrativa regolare prima di perdere il permesso di soggiorno, a causa delle note disfunzioni delle prefetture – di accedere alle cure di base.
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lemonde